 
In occasione della mostra sarà  ospite d’eccezione Lech Majewski (regista del film “I colori della Passione”) che porterà il suo contributo in una conferenza-dibattito sabato 25 aprile,  presso la sala conferenze dell’Ex Ospedale San Rocco di Matera. 
  
Nel 2011 il regista Lech Majewski, ispirandosi al dipinto del 1564 “Salita al Calvario”  del pittore fiammingo Pieter Brueghel il Vecchio, dirige il film “I colori  della Passione”. L’impianto dell’opera si costruisce sul saggio The Mill and  the Cross del più grande contemporaneo conoscitore di Brueghel, lo storico  d’arte Michael Francis Gibson. 
Ciro Palumbo rimane emotivamente  colpito dalla visione fortemente pittorica del regista che, attraverso fondali  sovrapposti a riprese in ambienti reali, attua una magistrale scomposizione del  dipinto di Brueghel. 
  Da questa suggestione nasce in Palumbo il desiderio di approfondire lo studio  della poetica del pittore cinquecentesco e da questo punto di partenza nasce la  serie di opere “i MULINI di DIO”, una sua personale visione filosofica della  parabola umana che, come una ruota, gira e si ripete nel tempo. Cambiano i  soggetti, cambiano i tempi, ma la storia umana pretende, sempre e comunque, il  sacrificio di un capro espiatorio per peccati che reputa non suoi. Tutto questo  sembra avere origine da una fede spesso non risolta e in perenne conflitto con  le ragioni del cuore e gli inganni della mente. Ciro Palumbo fa proprio questo  dramma e ricompone le tavole come in una Via Crucis dove la ricerca di  un’armonia con il Divino, inesorabilmente si scontra con il cedimento  dell’animo umano di fronte al dolore e al mistero della morte. L’artista,  mentre è consapevole dell’inesorabilità ciclica di questo dramma umano, indica  per se stesso e per noi, il percorso e la speranza di una possibile salvezza.  La Mostra “i MULINI di DIO”, presentata a Nola (NA) nell’ottobre del 2014,  prosegue il suo viaggio nella città di Matera per approdare poi a Firenze. In  ciascuna di queste sedi l’occasione di una più approfondita riflessione del  viaggio pittorico già intrapreso con l’aggiunta di nove opere a olio, sia su carta  che su tela.  
  La mostra a Matera diventa “I MULINI DI DIO - è stato  scritto” 
  A Matera che è terra di luce e di  pietra che quasi si creano l'una dall'altra. La pietra bianca calcarea che è  montagna, ma anche cavità, il Sasso che diventa ventre materno e che accoglie  la vita: una città-pietra che è anche città-croce, scelta inoltre da registi  come Pier Paolo Pasolini e Mel Gibson per ambientare il dramma della Passione  in film divenuti celebri. 
  Ciro Palumbo presenta opere con intense tonalità di colore bianco sotto il sole  ferocemente antico della Gerusalemme italiana: il destino dell'uomo, il dramma  del dolore e il desiderio di salvezza qui si uniscono con il bianco simbolico  della pietra e della luce, fondendo in maniera armonica l'idea concettuale con  quella del simbolo che rievoca la memoria. Ed il bianco è colore simbolico per  eccellenza, assenza di colori, perché li inghiotte tutti in sé, è considerato  luce e simbolo della spiritualità e della trascendenza in tutte le culture, e  interpretato, secondo l'Apocalisse di Giovanni (7, 13-14), come il colore della  purezza ottenuta col sacrificio fino al martirio. 
La mostra “I MULINI DI DIO - è stato scritto”
È stato  scritto: che la verità non è mai nuda ma è sempre celata nell’evidente.
  Ciò che “è stato scritto” è forse il destino dell'uomo, che si ripete  incessante, il destino del sacrificio umano che chiede le proprie vittime, per  continuare a mantenere il suo equilibrio ancestrale. Quello che “è stato  scritto” appartiene alle narrazioni della Passione dei vangeli canonici (ma  anche di quelli apocrifi), come appartiene alla ciclicità del destino umano, al  mondo in cui tutto ritorna o in cui tutto in una mobile, ricorrente eternità  resta uguale a se stesso, e che richiama il concetto di “pasta sfoglia del  tempo” teorizzato da Hans Magnus Enzensberger, secondo cui il tempo (e la  storia) trova la migliore rappresentazione della sua complessità e commistione  attraverso il paragone con la pasta sfoglia e il suo caratteristico sovrapporsi  di strati, in cui non esiste un “nuovo”, perché “ciò che di volta in volta  rappresenta il nuovo è solo un  sottile strato che galleggia su  insondabili abissi di possibilità latenti”.
  I MULINI DI DIO
  è stato scritto
mostra di Ciro Palumbo 
  a cura di Alessandra Frosini e  Stefano Gagliardi 
  
  24 aprile - 7 maggio 2015 
Ex Ospedale San Rocco
  Piazza San Giovanni Battista, Matera 
Vernissage: venerdì 24 aprile alle  ore 18
  Ex Ospedale San Rocco 
Conferenza-Dibattito con Lech  Majewski (regista): sabato 25 aprile alle ore 18
  Sala conferenze dell’Ex Ospedale San Rocco 
ORARI
  Mattino dalle 10 alle 13
  Pomeriggio dalle 17 alle 20
  INGRESSO GRATUITO 
INFO
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